Sulle scelte esistenziali degli adolescenti
Questo blog era nato con l'intento di scrivere di cucina e di storie di vita nella cucina. Diciamo che le storie di vita stanno prendendo il sopravvento.
Qui non si ha nessuna voglia di aprire il dibattito sui gggiovani (nooo il dibattito nooo!!)
Perchè penso che le generazioni che si succedono da che la rivoluzione industriale è avvenuta siano profondamente diverse l'una dall'altra. Sono forse accumunate dalla storia sociale, dalla cultura comune, dalla stessa lingua e dall'identico territorio, ma sui valori e in specie sulla dimestichezza dei cambiamenti e della valutazioni sul come far sopraggiungere il cambiamento rispetto al passato, ogni generazione è diversa.
Il senso della famiglia per me (e molti della mia generazione) è soprattutto senso di affinità elettive (intendiamoci: appartenenza culturale) e di condivisioni quotidiane che generano affetto e amore. Siamo andati contro la famiglia tradizionale, non ci piaceva e l'abbiamo moltissimamente criticata, abbiamo fatto famiglie altre, ma poi vai a vedere è sempre quella cosa lì: appartenenza e convivenza. A me pare lampante che la generazione seguente rimetta in piedi quello che la generazione precedente ha tentato di stravolgere. Comunque rimane che ognuno ha una famiglia di provenienza il cui modello diventa vita crescendo.
Non so se ho insegnato bene e di certo quello che ho insegnato viene quotidianamente messo in discussione e quindi di mio sbaglio a parlare di passaggio di informazioni e di insegnamento. Ma il fatto di avere una figlia di quindici anni che decide di voler fare un figlio m'ha fatto fermare e pensare. Insomma i dubbi di cui mi nutro sono diventati milioni di dubbi nuovi che mi si sono scaraventati addosso e ora c'è la lenta e sistematica digestione.
E mi sono chiesta e guardata attorno del perché la nostra società non permette più agli adolescenti una scelta di vita DEFINITIVA come quella di fare un figlio. Di fatto si rimane adolescenti fino a quarantanni. Si potrà anche pensare che è naturale che avvenga avendo una vita media di ottantanni. Ma di fondo fare figli in età troppo giovane oggigiorno comporta una scelta assoluta ed epica. (E non pensiate mai che in India sia diverso. Non lo è per nulla. Il governo indiano sta tentando disperatamente attraverso una intensa campagna pubblicitaria il controllo delle nascite e nessuno vede di buon occhio una ragazza di famiglia bene far figli. Offre un pessimo esempio). Diciamocelo chiaramente: nessuno da nessuna parte nel mondo occidentalizzato e industrializzato vede bene una ragazzina fare figli. E' una scelta che potremmo definire da povertà estrema. O da credo religioso sempre estremo.
Ora che Maddalena tra tutti noi sia sempre stata quella più tranquilla e responsabile, (oserei dire molto più vecchia) è un dato di fatto. Ma la sua scelta di fare un figlio mi ha completamente spiazzato e scosso. Ovvio che nessuno è stato contento. Una vera pazzia.
Eppure...Eppure non ha scelto di farsi del male come spesso accade. Si potrebbe pensare che sia stata una scelta propositiva e positiva. Ma dipende da chi la guarda. Dipende dalla generazione e dalla cultura di ciascuno di noi. Diciamolo subito la mia famiglia si è riscossa e con estrema generosità e affetto ha accettato.
A me piacerebbe vi fosse rispetto per un'adolescente che non avrà la sua normale adolescenza e che sarà grande da subito. Poi io lo so dentro di me che queste sono le classiche cose che 'chi c'è c'è e chi non c'è non c'è'. Son quegli accadimenti che molti accettano e altrettanti se ne vanno via incazzati, per poi magari non parlarti più e quando muori dicono 'oh cazzo forse ho sbagliato!' . Non so se dipende dalla capacità di tolleranza del diverso che tutti ci trasciniamo dentro. Per quelli che ci sono e sono rimasti: qui si è un po' frastornate, un po' impaurite, un po' malinconiche e un po' felici. E' la vita. E' una nuova vita.
Qui non si ha nessuna voglia di aprire il dibattito sui gggiovani (nooo il dibattito nooo!!)
Perchè penso che le generazioni che si succedono da che la rivoluzione industriale è avvenuta siano profondamente diverse l'una dall'altra. Sono forse accumunate dalla storia sociale, dalla cultura comune, dalla stessa lingua e dall'identico territorio, ma sui valori e in specie sulla dimestichezza dei cambiamenti e della valutazioni sul come far sopraggiungere il cambiamento rispetto al passato, ogni generazione è diversa.
Il senso della famiglia per me (e molti della mia generazione) è soprattutto senso di affinità elettive (intendiamoci: appartenenza culturale) e di condivisioni quotidiane che generano affetto e amore. Siamo andati contro la famiglia tradizionale, non ci piaceva e l'abbiamo moltissimamente criticata, abbiamo fatto famiglie altre, ma poi vai a vedere è sempre quella cosa lì: appartenenza e convivenza. A me pare lampante che la generazione seguente rimetta in piedi quello che la generazione precedente ha tentato di stravolgere. Comunque rimane che ognuno ha una famiglia di provenienza il cui modello diventa vita crescendo.
Non so se ho insegnato bene e di certo quello che ho insegnato viene quotidianamente messo in discussione e quindi di mio sbaglio a parlare di passaggio di informazioni e di insegnamento. Ma il fatto di avere una figlia di quindici anni che decide di voler fare un figlio m'ha fatto fermare e pensare. Insomma i dubbi di cui mi nutro sono diventati milioni di dubbi nuovi che mi si sono scaraventati addosso e ora c'è la lenta e sistematica digestione.
E mi sono chiesta e guardata attorno del perché la nostra società non permette più agli adolescenti una scelta di vita DEFINITIVA come quella di fare un figlio. Di fatto si rimane adolescenti fino a quarantanni. Si potrà anche pensare che è naturale che avvenga avendo una vita media di ottantanni. Ma di fondo fare figli in età troppo giovane oggigiorno comporta una scelta assoluta ed epica. (E non pensiate mai che in India sia diverso. Non lo è per nulla. Il governo indiano sta tentando disperatamente attraverso una intensa campagna pubblicitaria il controllo delle nascite e nessuno vede di buon occhio una ragazza di famiglia bene far figli. Offre un pessimo esempio). Diciamocelo chiaramente: nessuno da nessuna parte nel mondo occidentalizzato e industrializzato vede bene una ragazzina fare figli. E' una scelta che potremmo definire da povertà estrema. O da credo religioso sempre estremo.
Ora che Maddalena tra tutti noi sia sempre stata quella più tranquilla e responsabile, (oserei dire molto più vecchia) è un dato di fatto. Ma la sua scelta di fare un figlio mi ha completamente spiazzato e scosso. Ovvio che nessuno è stato contento. Una vera pazzia.
Eppure...Eppure non ha scelto di farsi del male come spesso accade. Si potrebbe pensare che sia stata una scelta propositiva e positiva. Ma dipende da chi la guarda. Dipende dalla generazione e dalla cultura di ciascuno di noi. Diciamolo subito la mia famiglia si è riscossa e con estrema generosità e affetto ha accettato.
A me piacerebbe vi fosse rispetto per un'adolescente che non avrà la sua normale adolescenza e che sarà grande da subito. Poi io lo so dentro di me che queste sono le classiche cose che 'chi c'è c'è e chi non c'è non c'è'. Son quegli accadimenti che molti accettano e altrettanti se ne vanno via incazzati, per poi magari non parlarti più e quando muori dicono 'oh cazzo forse ho sbagliato!' . Non so se dipende dalla capacità di tolleranza del diverso che tutti ci trasciniamo dentro. Per quelli che ci sono e sono rimasti: qui si è un po' frastornate, un po' impaurite, un po' malinconiche e un po' felici. E' la vita. E' una nuova vita.
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