marzo 11, 2010

I giorni sospesi e quelli importanti


Stamattina guardavo i frangipani ai bordi della piscina. Pensavo quanto mi piacciono 'sti alberi dai tronchi glabri che finiscono con un ciuffetto di foglie e con i fiori profumatissimi. Guardavo i frangipani in fiore che adesso è la loro stagione e di quanto assomiglino al nostro tempo interiore. Credo che l'esistenza si possa sintetizzare in giorni sospesi e giorni importanti. Mi spiego: i giorni sospesi sono quelli in cui passiamo il tempo ad alzarci, lavarci, mangiare, lavorare, giorni sempre uguali, in abitudini che s'accumulano e ci danno sicurezza, giorni di cui non teniamo conto, che si sbriciolano nell'oblio. Sono giorni in cui non si pensa, ci si arrabbatta senza validi motivi, andando avanti, senza chiedersi perché. Sono la nevrastenia della normalità, della mediocrità, della noia; sono la cura senza dubbi, senza vere opinioni, senza crisi e senza rivoluzioni.
I giorni importanti sono quelli in cui c'arriva la vita: quella roba fatta di passaggi stramazzanti che ti fanno sentire il cuore a tonfi e lo stomaco incrinato nel vuoto. L'incidente, la morte, la fine di un amore, il dolore della perdita, il lutto, l'accadimento stravolgente, quello che sai e percepisci di un dopo diversissimo dal prima. Quei giorni che arrivano e te li puoi segnare sul calendario. Sono i giorni dei frangipani con le gemme. E realizzo quanti siano i giorni sospesi nella vita di ciascuno, e magari sono la maggior parte dei giorni che si passano così. Finché non arriva il giorno importante. Ecco: due anni fa per noi arrivava un giorno importantissimo, di quelli che niente è piu' come prima. Mica per dire. Sul serio.

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