Cosa racconterò
Quando sarà grande gli racconterò che nella hall dell'albergo c'erano sei monaci tibetani vestiti con le tuniche cremisi e si sono alternati a disegnare un mandala. Spiegherò che il mandala è la rappresentazione dell'universo e della sua sublime perfezione e di come osservandola si rimanga illuminati dall'eternità e dalla presenza del vuoto che ogni cosa circonda. Per fare un mandala bisogna grattare dei bastoncini monocromatici, le cui polverine riempiono gli spazi del disegno sottostante. Dirò che c'hanno impiegato una settimana per fare questo mandala qui. Racconterò che su al nord dell'India c'è un paese vicino al cielo, ed è il paese più alto del mondo situato sulle vette dell'Himalaya, tanto alto da essere troppo ossigenato e si chiama Tibet e che nel 1950 venne occupato dall'Impero cinese. Racconterò che i tibetani si ribellarono varie volte all'invasione e racconterò con dolore di quanto assomigliassero tali rivolte a quelle degli ebrei sotto il dominio dell'Impero romano e come quelle finirono nel sangue. Racconterò della diaspora che ebbe luogo e di come il Tibet divenne un nuova Palestina.
Gli imperi s'assomigliano tutti. Nell'economia e nel sangue.
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