settembre 20, 2007

Welcome to India


Il tempo e il suo senso e' intrinseco in ciascun individuo come percezione sensoriale e come percezione visiva. Vale a dire: il passaggio da una stagione ad un'altra vien percepito, il passaggio da un'era a un'altra un po' meno. Il passare delle ore stessa storia. Dipende a che latitudine si e' nati e cresciuti. L'Oriente rispetto all'Occidente possiede un diverso senso e percezione del tempo. Sul senso del tempo la cultura occidentale e quella orientale si scontrano duramente.
GM al telefono: Ieri ho parlato con il responsabile dice che la cucina sara' pronta domani. Voglio la verita'. Domani e' venerdi'. Quando sara' pronta?
Io bisbigliando malvagia: Anche una settimana fa hanno detto domani. Domani cosa significa per voi? Per me domani e' venerdi'. Mica il venerdi' seguente della settimana che verra'.
GM indiano: Fatemi capire! Io qui ho davanti la nostra cuoca italiana. E a noi costa un capitale. E' assolutamente frustrata. Il mio boss m'ha detto che cosi' non si puo' andare avanti. Stiamo perdendo soldi tutti i giorni per via del vostro ritardo. Ora voglio sapere quando ci consegnerete la cucina. Quando? la domanda e' semplice. Molto semplice. Voglio una risposta precisa.
Con abile mossa attacca il vivavoce e la risposta e':
Guardi noi stiamo facendo tutto il possibile, la consegna dipende da cosi' tanti fattori e...
GM alzando la voce: Tanti fattori?! Vi abbiamo spedito la lista di tutte le cose che dovevate mettere a punto. Due settimane fa. Ora fatemi capire cosa avete fatto in due settimane?
Abbiamo avuto dei problemi, e stiamo verificando che...
GM interrompendolo incazzato: La voglio qui nel mio ufficio alle 4 di questo pomeriggio. Voglio sapere quando ci consegnerete il ristorante. Siete in ritardo di due mesi.
Oggi non posso, sono a Bangalore.
GM perde la calma: Lei e' a Bangalore e io sono all'inferno. Qui mi stanno facendo pressione da ogni parte. Si metta nei miei panni. Mi dite una cosa e ne fate un'altra, ditemi la verita' perche' e' due mesi che stiamo andando avanti a cazzeggiare! qual'e' il problema? Avete un problema?Fatemene partecipe. Fatemi capire che problemi avete a finire il lavoro. Non avete personale? Non avete gente competente? Fatemi capire il problema. Almeno si tenta di risolverlo assieme. Cosi' non e' possibile.
Io crudele sussurante: Quando pensa che possiamo aprire? A Natale?
GM annuisce e ripete urlando: Quando apriamo? A Natale? Giusto per avvisare tutte le persone che la compagnia sta pagando a gratis, che sta aspettando ad entrare al ristorante per lavorare e farci riprendere i soldi che la sua ditta ci sta facendo perdere!
No sir no, la cucina la diamo tra due giorni.
Il GM dondola la testa perplesso: Due giorni? e sbatte giu' il telefono.
Ci guardiamo e mi dice: Welcome to India. Mi metto a ridere. E penso: e' il senso del futuro. E' quel senso che sfugge completamente a tutto l'Oriente. La lingua stessa non ha una declinazione precisa per il futuro. Hanno variazioni di condizionali sulle varie statistiche possibilita' che potrebbero capitare a ciascuna persona. Nessun coinvolgimento diretto su progetti precisi. Si fanno delle cose e si portano a termine. Quando? Con tranquillita'. Domani. Ma mica veramente domani. Un giorno della settimana seguente, magari il mese prossimo. L'anno dopo. Vedete voi. Il domani non ha la stessa valenza che ha per un occidentale che possiede nel dna una precisa tabella di marcia rappresentata da ore che scorrono e minuti che traghettano sul lido di una precisione cronometrica. Ecco quella roba chiamata orologio, il suo marcare minuti e ore qui non ha nessuna valenza. Certo l'orologio c'e' anche qui. Ma e' un bell'oggetto d'arredamento. Bisogna ricordare ogni minuti cosa bisogna fare il minuto seguente.
Quindi io e il GM ci siamo accordati su una strategia del tipo: ogni giorno vado dal lui a rompere le palle. Tutti i giorni lui prende il telefono e fa una scenata al malcapitato di turno. Poi si scrive durissimamente una email (che va bene la responsabilita' diretta ma si fa capire che qui nessuno sta giocando), poi si prende di nuovo il telefono e si chiama il Generalissimo Manager Supervisore e si trascorre con lui una mezz'ora circa lamentandosi copiosamente di come la situazione per quanto possibile sia sotto controllo, ma che la ditta edile sta facendo quello che gli pare e piace nonostante le urla e gli strepiti. Poi si prende di nuovo il telefono e si chiama il responsabile della suddetta compagnia edile e si fa un'altra parte e via cosi'. La perdita media ogni mattina e' di circa due ore. Io e il GM ci stiamo prendendo gusto. Gli altri stanno mormorando che ci sia grande accordo tra noi e m'hanno informato che lui e' sposato. Ho risposto: Meglio. Hanno sghignazzato.
Welcome to India. Eppure a me sembra un copione che ho gia' visto da qualche altra parte. Non so, ma a me sembra un po' tutto cosi' -come potrei definire-: italiano?! Sembra di stare a casa.
Che l'efficienza del Nord del mondo si fotta! Mica per dire. Sul serio.

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Per fortuna il ristorante non è tuo e gli indiani sono in pieno boom economico :).
Scusa se te lo chiedo ma in India non esistono i contratti con le penali per le ritardate consegne?
gigi

10:41 AM  
Blogger Piggona said...

Ritardatari....
Porta ancora un pò di pazienza, e vedrai che ti arriverà tutto!!!!
^____*

11:06 AM  
Anonymous Anonimo said...

Molto molto italiano, hai ragione.
Fra un mese devo buttare giù un muretto, quanto mi costa il lavoro (progetto in mano)? Te lo posso dire quando avremo buttato giù il muro. So quanto mi costerà il pavimento al metro quadro, ma non so quanto mi costerà il muratore.
Auguri!

11:38 PM  
Blogger tittirossa said...

sono arrivata nel tuo blog e mi sembrava di stare in India!
ti ho linkato, spero non ti dispiaccia.
tittirossa

8:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

gia visto gia visto mia cara lpc, eccome no! è che noi italiani spariamo assuerde scuse paracule per salvarci la faccia.... ma quella è India e si sa: non fare del male all'altro che poi ti si ritorce, meglio fare aspettare! ilfedidamìpiubaci

12:02 AM  
Anonymous Anonimo said...

Che flashback. Leggerti è come rivedere l'India che ho vissuto. E sì che io ero a Nord Ovest, nel Gujarat.
Eppure le dinamiche erano identiche: tricicli (li chiamavano rikshò) che corrono impazziti e la risposta a tutte le domande che chiedevano una scadenza.
When? Tomorrow, miss, tomorrow.

2:53 PM  

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