settembre 15, 2007

I marciapiedi di Chennai


Come sempre quando arrivo in una citta' nuova ho tendenze peripatetiche. Orsu' capitemi. Mi piace passeggiare con il naso all'insu' e guardare, osservare, immergermi nell'atomosfera.
Capita credo a tutti i viaggiatori. Appena ho annunciato 'andiamo a piedi' si son messi a sghignazzare e m'hanno detto 'no no no, si va con il taxi, si usa la macchina, il triciclo, la moto, la bici ma a piedi non sia mai!'.
Ma ieri ho preso e mi sono fatta il giro attorno alla zona dell'abergo, pieno centro per intenderci e ho capito perche' s'eran messi a ridere. C'erano una volta i marciapiedi a Chennai. Ora non ci sono piu'. O meglio ci sono ma sono stravolti dalle piante centenarie, dai lavori in corso (che in India non finiscono mai, si' lo so anche in Italia!), dalle macerie, dalle scoazze/rumenta/monnezza/pattume, che ricoprono ogni centimetro quadro degli antichi maciapiedi che intuisco essere stati costruiti dagli inglesi, e che poi gli indiani dal giorno dell'indipendenza sessantanni fa, non hanno piu' rinnovato e ritenuto necessari di manutenzione. E il traffico: tutti che vanno a una velocita' al limite del folle scartando e srombazzando. E i tricicli: una banda di guidatori pazzi che si divertono a frenare, strombazzare, fare giravolte, e scartare a destra e a sinistra appena un minuscolo spazio si manifesta di fronte. Insomma per chi non l'avesse capito i marciapiedi di Chennai fanno schifo. Come gia' detto esistevano, ora non piu' e si e' costretti a camminare e girovagare tra macchine, biciclette, moto e tricicli in pieno impazzimento. Ho capito perche' tutti si lamentano civilissimamente del traffico, ma se capita loro di essere alla guida di un qualsiasi mezzo diventano d'improvviso una banda di pazzi corridori che vogliono fare le gare di formula uno, senza averne capacita', merito e titolo. Insomma ogni abitante di Chennai ha la straordinaria tendenza ad essere schizofrenico. Gentilissimo e civilissimo fuori dall'abitacolo, si trasforma in un maniaco al volante. Tutti, ma proprio tutti. Da morire di paura ogni qualvolta si sale sul triciclo. Per chi ama le montagne russe, inutile spendere i propri soldi, basta prendere un passaggio su un qualsiasi triciclo. Magari alla fine piacera' assai e tra un attacco isterico di risate e bestemmioni e imprecazioni, ci si scoprira' particolarmente creativi perche' di certo le risate saranno alte ma il fiorilegio di imprecazioni che uscira' dalla bocca, avra' sfumature nuovissime e modernissime. Per dire.

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

cara lpc da che tempo é tempo il marciapiede serve solo per essere ignorato. Quando non c'erano macchine non servivano, ora che le abbiamo servono ancora meno!!! io come sai ci salgo con la bici!
bacioni da mi da ilfedi

9:30 AM  
Anonymous Anonimo said...

Guardi che adesso per tenermi aggiornato ho sottoscritto il suo feed. Mica mi scappa, eh.

1:52 PM  
Anonymous Anonimo said...

ecco perché io appena arrivo da qualche parte divento più patetica che peri.
prima di andare in giro col naso in sù ho sempre bisogno di qualche tempo con il naso in giù, per vedere dove metto i piedi!

(mi fai venire voglia di viaggio, di viaggio vero)

2:31 PM  

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