2007. L'arrivo a Chennai
Ho lasciato il Taj Mahal con una stretta al cuore e mentre salivo nel taxi ne ho sentito un piccolo strappo, quasi mai piu' dovessi rivederlo. Come se il Taj Mahal fosse diventato d'improvviso casa mia. E quando l'aereo si e' alzato dal suolo la vertigine interiore e' diventata spessa. Cosi' ho compreso che lasciare Mumbai mi ha pesato e che tutti i drammatici cambiamenti che si sono susseguiti in quest'estate, nel futuro mi perseguiteranno e di sicuro sconvolgeranno la mia esistenza. Nel bene. Per carita'.
Di certo miei piccoli cari lettori vi andro' a raccontare cos'e' avvenuto nel mio piccolo privato. Ma non ora. Invece lasciatemi raccontare della mia nuova e definitiva annuale destinazione: Taj Coromandel a Chennai.
La citta' prima era conosciuta come Madras. La citta' venne di fatto fondata dalla Compagnia delle Indie, ora e' la citta' capitale dello stato Tamil Nadul che ha una propria lingua e una propria cultura. Possiede un'industria cinematografica di tutto rispetto con una parte della citta' piena di studios, la produzione e' diversa da quella di Bollywood ma importante quasi quanto, sforna non i capolavori ma film di serie B. E' quindi popolarissima.
Rispetto a Mumbai e' piccola: solo 6 milioni di abitanti. E' piena di verde, caotica, trafficatissima e tutti si lamentano del delirio stronbazzante tra tricicli targati Piaggio, motociclette e automobili scassate, eppure...
Eppure nonostante il traffico allucinante, e' umanamente molto calorosa e simpatica. Una vera gioia per gli occhi per i suoni e i colori. Innumerevoli le foggie e i costumi dei sari e soprattutto innumerevoli i gioielli indossati. Le diversita' tra pelli di diverso colore e i milioni di odori e in particolare quelli di carry e noci di cocco e' straniante.
Se si va verso Marina Beach l'acqua fa abbastanza schifo ma sembra di stare sull'Adriatico riminense, l'atmosfera e' quella, un pienone di gente, famiglie, bambini, danzatrici e suonatori. E le casette che danno sulla spiaggia con un bizzarro mix architettonico che va dal francese, al portoghese fino al britannico, che quasi mi fanno sentire un po' a casa nonostante da casa sia lontanissima. Chennai ha inoltre un'enorme citta' studi ed e' famosa per le arti, la danza e la musica. Famosa per essere una citta' intellettuale. Qui risiede l'universita' piu' importante dell'India: il Mit di Chennai che sta sfornando un'intera generazione che rivoluzionera' le sorti di questo travolgente paese.
Si va in giro con la sensazione che in Italia si sia fermato il tempo leggendo in rete i giornali e i blog e mi rendo conto di quanto siamo piccoli e lenti. Come se fossimo saliti su un calesse tirato da un cavallo malato e stanco. Mentre questi indiani viaggiano veloci, strombazzando per farsi spazio. Viaggiano sul triciclo e' vero. Ma son veloci, cazzo se son veloci! Mica per dire. Sul serio.
Etichette: La mia Madras
8 Comments:
ben tornata... Sei fortunata a stare lontano dall'Italia, in questo momento, e spero che tu sia altrettanto fortunata a stare dove stai, che tu stia bene insomma. Bello rileggere i tuoi post, torna a scrivere presto!
che bello ritrovare un nuovo post... non abbandonarci e facci sognare. qui in Italia si sta di merda. Politicamente parlando non se ne può più e sembra che tutto stia precipitando.
Così quando leggo le tue forti emonzioni provo una grande invidia e la voglia di seguirti.
ben arrivata a Madras. Deve essere bellissima. Perchè non pubblichi anche qualche foto?
Non abbandonarci piu!!!!!!
Ho sentito di quello che ti è successo e perciò sei perdonata per il tuo silenzio.
Non deve essere stato facile assorbire il colpo della notizia.
Sono sicuro però che fra qualche anno sarai felice di ciò che è successo.
Auguroni.
Lontana dal blog, ma vicina sempre nel cuore.
Non sono d'accordo con anonimo: qui non è che non se ne può più, sennò finalmente avremmo la rivoluzione armata, va come al solito, con un populismo e una demagogia sempre più dilaganti a destra come a sinistra. Chi spera sta alla finestra a vedere cosa succederà domani, se qualcosa succederà.
Ed intanto si tira a campa'. Baci.
Amore, ma dove sei finita! cosa dice anonimo? cosa ti e e' successo! Qualunque cosa ti sia capitata, so per certo che hai tante palle quanto basta per affrontarla!! Io sono a Kuala Lumpur e domani torno ad Osaka! Ti amo! Il tuo ex marito!
Luca
questa che giò era sposata con Luca mi è nuova.
Sicuramente deve essersi sbagliato con un'altra.
COmunque ha ragione a dire che ha le palle e che nulla la potrà scalfire.
Giò dove ti hanno messo a dormire? Ti hanno dato una casetta o sei chiusa anche qui in una stanza dorata stile Taj?
Cara la mia ragazza, stò leggendo il tuo blog e mi piace, anche i commenti non sono male. Mi piace immaginarti con il tuo muso curioso, con la faccia ed il naso riversi all'insù. Gran bei posti. Dalle tue parole traspare quasi l'immagine, e ti vedo, intrepida come sei, a cercare testardamente il marciapiede, che c'era, ma ora non c'è più, con loro che pensano e poi se lo dicono, vedendoti intenta all'operazione marciapiede, donna bianca testarda! Ciao giò a risentirci. barbarasatutto
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