Cos'è: un giornale?
Nel giro di pochi mesi, ho letto pubblicate delle lettere su fatti private di personaggi pubblici che sono maschi. Va da sè che le scriventi siano le mogli.
Ora che bisogna difendere nella buona e nella cattiva sorte il proprio compagno mi va bene.
Ora la storia che bisogna stare con la schiena dritta me l'hanno insegnata nei collegi a suon di mazzate e mi sta bene. Forse.
Ora cornuta e mazziata mi va anche bene. Forse.
Ora fare Hillary Clinton mi sta bene. Forse.
Ora che bisogna pubblicare sempre sullo stesso giornale solo per un fatto di ononimia mi va bene: Silvio era e Silvio rimane (rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale quando beltà splendea..ecc.ecc.)
Ma rimango profondamente basita sul significato di 'Repubblica': res publica: ecco, anche no.
Etichette: Il mondo a parte
7 Comments:
Ecco perchè non leggo più i giornali cartacei. Ma anche online Repubblica sta assomigliando sempre più a Novella 2000.
Questo è quanto ho spedito il 1° febbraio scorso, oggetto "A Silvio. E a Ezio", quando mi sono definitivamente "dimissionato" da lettore di "Repubblica". Credo ci sia tutto. Con la vicenda Mastrogiacomo (sia chiaro: sono contento del suo rilascio e lo stimo), le lenzuolate di bentornato e la bandierina tricolore dul tetto della sede ad uso diretta TV hanno completato l'opera, tralasciando le ciarlatanate e i pastrocchi combinati dal loro tutor, Dalemullah. Che ci hanno fatto fare l'ennesima figura di merda non solo davanti agli USA, ma perfino alla Germania e all'Olanda.
"Andate a cagare. Con questa storia della signora Miriam Bartolini alias Veronica Lario, alias signora Berlusconi mi avete definitivamente disgustato. Avete perso un lettore fedele dal 1976, e un abbonato in rete. Fatevi quattro conti. Siete voi che dovete a me una lettera di scuse. E a una metà d'Italia "onesta" che avete avuto la arrogante pretesa di rappresentare. Siete dei leccaculo del potere, con pervicaci ammiccamenti a questo ben preciso sistema politico. I cui protagonisti citate per nome proprio perfino nei titoli: “Massimo ha detto che Silvio...”. Pagliacci! Siete dentro fino al collo, nella merda, non un'alternativa. Come il vostro padrone, quello della tessera n° 1 del PD che non si farà mai. E dell'offerta Alitalia (dell'altro ieri). Scalfari ha sempre puntato sul cavallo sbagliato, del resto: da Berlinguer a De Mita.
E lei, direttore, è il brunovespa della carta stampata. Né più né meno del suo predecessore e fondatore del giornale. Che è suo, non più mio.
Altro che l’Opinione Pubblica. Parli per sé. Non al posto, appunto, mio. Siccome non si tratta di votarvi, per ora non è un obbligo anche se vi arrogate un diritto (inesistente) di rappresentarmi, semplicemente non vi compro più. A rivederci, forse. Quando e se arriverà una lettera pubblica di scuse vostra, di cui sopra.a me e a tanti altri che l’hanno presa così. Male.
Mi dispiace perché tra voi c'è anche gente seria. Bocca, Maltetse, Augias. La Concita. La Aspesi, Ilvo Diamanti. Li seguirò altrimenti. Voi dovete solo andare a farvi fottere. E magari farvi finanziare dai DS, di cui siete portavoce. Nel vuoto della sala.
Marco Alessandro Scaini"
Naturalmente non hanno né pubblicato né risposto. Per me sono morti.
Non so come sono capitata qui, ma mi ci trovo magnificamente.
Primo perchè sei una cuoca e io adoro cucinare. Secondo perche scrivi molto bene e non solo su argomenti di cucina. Terzo perchè hai i miei stessi hobby (tranne la ceramica. Quarto perchè Baricco ti fa cagare.
Quindi tornerò a trovarti spesso. saluti
Ha letto l'articolo del Foglio di oggi in prima pagina? Sono preoccupato di essere d'accordo con il Foglio
Attentialcane
oh bè, condivido in pieno la perplessità della Piccolacuoca, mentre non capisco il significato, davvero, dello sfogo sproporzionatamente rabbioso di Marco Alessandro Scaini.
Sei incazzato perchè hanno esultato quando hanno liberato mastrogiacomo? perchè hanno pubblicato la lettera di Veronica Lario? perchè la Repubblica è un giornale schierato troppo a sinistra? o troppo poco?
ma che cosa ti aspetti, veramente, dall'informazione oggi?
"obbiettività", "indipendenza", "serietà", "coerenza", immagino tu mi risponda. Personalmente non ci ho mai creduto, giuro, e sono nato un anno prima che tu iniziassi a leggere Repubblica. Eppure, con tutti i limiti che ha, è l'unico giornale che riesca a leggere ancora oggi, perchè pur riconoscendo un'impronta, uno stile, una linea condivisa da tutta la redazione, ci sono voci differerenti, alcune apprezzabili, altre fastidiose, ma tutte (o quasi) al di sopra della media degli altri quotidiani.
Caro Kush, l'obiettività nei giornali non esiste, né la rivendico come un diritto del lettore. Lo dico anche per "battuto il marciapiede" nell'ambiente per oltre vent'anni. L'onestà però la pretendo, soprattutto quando si ha la presunzione di rappresentare, come dicevo nella mia lettera al giornale, l'opinione pubblica. E allora se oltre a essere ormai un contenitore di gossip e di inserti indesiderati si diventa sempre più l'altoparlante di una corrente di partito (lo si deduce dalla frequenza delle interviste ad alcuni personaggi che è superfluo che nomini), per non parlare del fastidioso ammiccare (e dare del tu, letteralmente) ai politici non si è più credibili. L'incazzatura, goccia finale, per quel che mi concerne, per la pubblicazione della lettera della Berluscona (ma a quanto pare con quella dell'altro giorno della signora Sircana il pettegolezzo matrimoniale ormai si conferma parte della nuova linea editoriale) può darsi che sia sproporzionata per il tuo metro di giudizio, ma ti assicuro che è invece proporzionata alla mia delusione. Perché davvero "Repubblica" (come prima di essa il "Giorno" di Italo Pietra) ha rappresentato qualcosa di diverso nel lugubre e paludato panorama della stampa di questo Paese. Questo solo per chiarire. Per il resto sono d'accordo con te, con la differenza che a questo punto preferisco leggere il vecchio "Curierùn" o perfino "La Stampa", per cui posseggo adeguati filtri interpretativi, per così dire.
Per quanto riguarda i festeggiamenti per il rilascio di Mastrogiacomo, si può anche essere un po' più sobri, soprattutto quando si è al corrente (e chi se non la redazione di Repubblica?) dei giochi delle tre carte messi in atto a tutti i livelli per la sua liberazione, e abbiamo sotto gli occhi i casini che ha innescato una trattativa siffatta. Sì: credo che si possa essere, più seri e meno folclorici, anche al (o con il) governo. A meno di non voler per forza imitare anche esteriormente i cialtroni che si è criticato fino a ieri. Buona lettura!
M. A. Scaini
"Ecco perchè non leggo più i giornali cartacei. Ma anche online Repubblica sta assomigliando sempre più a Novella 2000."
....questo è un commento da 5 anni!
Assomiglaia Novella 2000 perchè chi hai votato invece di far politica va a prostitute e ora se le porta pure direttamente in parlamento!
....ti piacerebbe che i giornali non ne parlassero è? Così il tuo idolo Silvio può rimanere ancora una volta immacolato hai tuoi occhi!
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