ottobre 19, 2006

Gold


Sapete bene quanto detesti recensire i ristoranti e i posti nuovi che come funghi di mezza estate si presentano in autunno. Recensisco al massimo un film, un libro, una 'nuova' ricetta. Al minimo posso descrivere personaggi che mi appaiono come un misto di tre/quattro tipologie di bipede senziente e non, incontrate e contemplate non usando alcun microscospio, in modo da dire nonperdotempo. Basta uno sguardo, una gettata di neuroni oltre il ponte di idiosincrasie, antipatie, simpatie, sentimenti che s'arenano sulla riva dell'epidermide e subito mi riesce scrivere fluente eppure il posto nuovo...
Va da sè che in città grandi (oltre il milione di abitanti per intenderci) ci sono sempre dei posti nuovi che aprono i loro battenti, fra tanti numerosi aperti l'ultimo in città ce n'è uno che sembra la hall di un hotel arabo. Si chiama Gold. Tutto d'oro. Si badi bene non è il posto da finoccchia trash, (c'abbiamo già Jiascavalluccimarini per quello) ma è il posto dove un Ranzani non riesce ad affrontare la sua schizofrenia di ricco-barbone.
E' un posto merdaviglioso, davvero! per dire: ci tengono il video nel cesso.
Quando chiudi la porta c'hai un visorino davanti dove ti puoi guardare un filmino (VOGLIO conoscere la mente malata che non mi fa pisciare/defecare in pace). Vorrei aprire qui una discorso sulla programmazione, del tipo: cosa mandate la mattina, il pomeriggio, e soprattutto la sera? affinchè uno si possa chiudere nel cesso a sera inoltrata per la favolosa programmazione di Rocco Siffredi e non ne esca più. Fuori dalla porta: una fila lunga un film. Da scagazzare davanti al cesso disperato perchè nessuno t'apre più. Voglio sapere se ci sono dei sensori collegati alla programmazione del video scelto (sensori di odori e puzze, esisteranno pure dei sensori scatologici o no?)
Ovvio che ci sia un pienone, del resto dietro ci sono Docce&Gabinetti. Ho intuito che in questa città l'eccesso prende sempre piede: saranno stati i fast&furious dei mitici anni '80 che mai si sono appagati e placati, saranno stati craximartellidemichelis ma bisogna pur essere sinceri quegli anni lì da lontano ci appaiono piccoli capolavori di estrema raffinatezza e semplicità. Gold non appartiene al semplice (perché mai dovrebbe?), nè al bello raffinato (cos'è? una categoria dell'animamia?).
Hanno pensato al lingotto d'oro e voilà Gold. Ti sembra di essere entrato sbadatamente a Fort Knox, o nella riserva centrale aurifera di Banca Italia, forse hanno visto troppo Goldfinger... va a capire le perversioni, magari sono rimasti scioccati dalla ragazza
morta intossicata da tutto quell'oro, quella lì che passava per caso sul letto di James Bond, va a capire le milioni di ipotesi. Eppure la mise en place ha un sua eleganza (americana), sarà che il tovagliato di lino bianco ha sempre un suo fascino (d'estate, d'inverno ci si chiede se non parrebbe più opportuna la pelle di lucertola), i lampadari sono imponenti, e la grandezza...ecco no, su quella non ci siamo, il posto incredibilmente è PICCOLO!!. Quando entro in questi film dorati io li voglio enormi: 3000 metri quadri d'oro minimo. Insomma l'Antico Egitto deve aver insegnato qualcosa: una certa immensità dell'eterno, e invece... si fermano solo a pensare a quanto luccica l'oro. E siccome manca lo spazio nella vecchia Europa: il posto è piccolo. Il bar è piccolo, la lounge è piccola, la scala è piccola, e per finire i cessi sono piccolini (quelli sopra, quelli sotto abbastanza grandi). E siccome io alla grandeur ci tengo ci sono rimasta male...di fatto l'oro se non è messo in situazioni (grandiose) risulta comprimente.
Ma non ho detto tutto: Gold non è costruito con autentico oro (come nell'antico Egitto ekkekkazzo), è finto. TUTTO FINTO! Barboni! Quando entri nel palazzo dell'emiro sai che la rubinetteria è d'oro (vero), e ti fa una certa impressione girare la manopola. La delusione cari lettori/lettrici come avrete capito è stata enorme.
Colazione da Tiffany a me ha insegnato qualcosa: i diamanti sono volgari, e aggiungo io: quelli falsi sono merda. Se è paccottiglia io butto, preferisco la plastica. Capiamoci: se non è un quadro del Caravaggio ma una misera foto che riproduce male una sua tela, allora ragazzi non abbiamo capito un cazzo. Ecco: potevano farlo tutto nero, tutto bianco e ci sbattevano dentro una tela famosa di un pittore famoso (magari un Canaletto,
va bene anche un Guardi ma autentici)...ah già non hanno quei soldi lì e non sanno comprare bene...Io l'ho sempre detto che gli stilisti sono voglio ma non posso e Gold è la metafora di tempi poco ricchi. Tutto d'oro (falso) tutto piccolo (vero). Come cazzo fai ad avere un orgasmo per roba così?
Ci mangerò un giorno e vi dirò com'è, aspetto che passi il momento magico dei primi tempi...
Il cesso devo essere sincera mi ha completamente ammaliata! Se passate in città andate a bere un caffè, passate al cesso. Uno sballo ipnotico. Mica per dire.
Gold, via C.Poerio 2/A, 20129 Milano tel. 02-7577771

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8 Comments:

Blogger Sigrid said...

Direi che hai appena inaugurato, alla grande, la tua personalisisma classifica di 'posti di merda' (notare che il marchio è stato registrato da mara :-DDDD

5:52 PM  
Blogger adelina said...

se passate in città prendeteci un caffè?
in questo posto che hai appena massacrato?????
davvero chiederò di via c. poerio solo se dovrò cagare....
...tipo ora, ma sto piuttosto lontano.....

6:25 PM  
Blogger lapiccolacuoca said...

ragazze, ragazze ma io non ho mai detto che il posto è un postodimerda! Perdonatemi ma non sapete leggere dietro le righe. Ho forse detto che si mangia male? che c'è un brutto servizio? che fa schifo? NO!
i soldi servono ma a volte non mi capacito che non chiamino che so GRANDI architetti (cheso Renzo Piano)a disegnare gli spazi! a ognuno il suo mestiere e gli stilisti che fanno gli architetti li trovo deprimenti! ...anche se stanno facendo lavorare un po' di italiani. Insomma sù ragazze, un po' più di apertura mentale suvvia! bacibaci

8:07 PM  
Blogger restodelmondo said...

Oh, Numi. È a due passi dalla casa dei miei genitori. Davanti al ristorante dove andavamo con mia mamma per tirarci su di morale. Gasp.

5:55 PM  
Blogger Lajules said...

Un ristorante di bigiotteria che si chiama Gold? E' vero, fa tristezza. Bisogna capire a chi piacciono questi falsi sfacciati... Forse ai clienti del Billionaire, che guarda caso sono tutti indagati, indebitati, o col piattino in bocca per un po' di attenzione o una comparsata dall"Italia sul 2 (?). Spero almeno che al Gold usino oro vero su qualche pietanza. Non e' originale, ma e' sempre uno sfizio.

A Padova il Banale estivo, a quanto ricordi, ospitava nei tardi '90 sempre band new wave. Ma almeno il nome era sincero.

6:45 PM  
Blogger cat said...

troppo oro,re mida insegna, toglie il gusto ad ogni cosa! saluti sbarluccicanti cat

10:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

bravacuoca
tra i piatti non c'è il risotto alla milanese con le scaglie dorte? mi ricordo che qualche anno fa andava per la maggiore, nei ristoranti très chic (così mi dissero)

4:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

Invece di applicarVi con tanto ardore nell'interpretazione della VOLPE E L'UVA, andateci (se potete) prima di giudicare.
Un ristorante si giudica dalle portate, dalla lista dei vini, dal servizio..... non dalle nostre/vostre idee su griffes, stilisti, moda ecc.
Da uno che c'è stato e ci va.

1:03 PM  

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