maggio 20, 2006

La cucina insanguinata



Si va a scrivere un po' splatter di quello che di norma capita, dove per norma s'intende l'accadimento nella quotidianità, durante l'orario di fatica. Perché sia chiaro sin d'ora che nelle cucine non si lavora: nelle cucine si fatica. Vi diranno che dipende dalle cucine, dagli orari di lavoro, ma lasciate perdere. Di fatto ho sempre trovato poco rispetto dello spazio cucina da parte di molti tra quelli che intraprendono l'impresa di ristorazione. C'è troppa gente che mette in piedi ristoranti senza una vaga idea di cosa sia una cucina. Quella vera. Mica quella della Barbie. Sono poche le belle cucine pensate. Spaziose, grandi, con un'abbattitore e addirittura con la macchina del sottovuoto. (Per coloro che non sanno: l'abbattitore è una macchina straordinaria che abbassa di botto la temperatura dei cibi caldi(issimi) mantenendo le proprietà organolettiche del tessuto cellulare degli ingredienti, mentre la macchina del sottovuoto semplifica molto la vita dei cuochi che hanno la possibilità di pensare e fare la linea alias la preparazione dei piatti, il taglio delle verdure, delle carni ecc. la mezza cottura e via dicendo per poi mettere tutto via nei sacchetti monoporzioni sottovuoto, in modo che il cibo non si degradi, marcisca, vada in putrefazione, faccia i vermi, le muffe e via dicendo). Si fatica nelle cucine, specie in quelle piccole, dove non c'è neanche lo spazio per muoversi e si bestemmia durante il servizio quando si va in merda per un nulla e si odia con la tristezza di vero proletario il proprietario che ha pensato alla meravigliosa sala da pranzo (il fuori da rappresentanza) e alla pessima cucina senza minimamente ricordarsi degli spazi del lavoratore (il dentro da vetero capitalista sfruttatore).
E' un lavoro pesante con orari massacranti, sempre in piedi al caldo, schiattando d'estate (perché poche cucine sono refrigerate dall'aria condizionata! quando mai, bisogna risparmiare) e morendo d'inverno che si esce caldi e sudati con il freddo impietoso che ti fa stramazzare al suolo. E' un luogo pericoloso pieno di oggetti taglienti e ci si taglia e ferisce sempre, comunque, nonostante l'esperienza, e c'è l'affettatrice (sì quell'affare che taglia i salumi in fette bellamente sottili) e bisogna pulirla ogni sera ben bene che s'annidano milioni di batteri e schifezze e io sono paranoica sull'affettatrice che ogni volta che parte a me interiormente s'apre la visione del film horror del taglio del dito, le vedo 'ste scene prima e ho il flashback sul reale e la corsa in ospedale e le urla e fanculi a tutti i cristi e i mondi e il povero disgraziato che piange ho perso un dito, ma no dai che ce l'ho in mano io e te lo riattaccano, e col cazzo che glielo riattacano che non bisogna essere un genio per capire che quasi nessuno tra i chirurghi fa microchirurgia, anzi stanno a fare solo interventi di massima, che l'ospedale pubblico soldi non ne ha. L'incidente sul lavoro (in cucina: fatica) è sempre comunque un classico e hai voglia a dire stai attento! stai attenta! tanto l'olio bollente schizza sempre in faccia, i coltelli tagliano si sa e se per caso non sono affilati allora fai meno attenzione e giustappunto te li infili dritto nel palmo della mano e ti tagli precisa l'arteria e rischi lo schock subito lì; le piastre scottano, i forni sono caldissimi e sei pieno di bruciature se non prendi gli straccetti e stai a lavarti le mani ogni secondo che le mani passano dal pesce alla carne, dalle verdure in prevalenza cipolla e aglio, e devi servire il dolce e...e... a fine serata hai le mani che sembrano le zampe di un palmipede e hai voglia ad usare la crema. Non serve a un cazzo la cremina, le mani sono frantumate dall'olio, dal caldo, dal freddo, non si sa bene da cosa. E l'amico checca ti dice : mettiti lo smalto! non posso lo smalto va nei cibi, ah vero non ci avevo pensato! già com'è che non ti arriva il pensierino logico?!
Ci si taglia di sovente, spesso, sempre. La cassetta del pronto soccorso nelle cucine non ha in genere i cerotti, non ha un cazzo, è sempre sfornita che il proprietario mica si ricorda di cose così stupide come quello di tenerla in ordine. E vaglielo a dire e se anche glielo ripeti tutti i giorni, è straordinario come rimuova il problema e finisci che i cerotti li compri tu e li tiri fuori ogni volta che servono. A fine giornata hai la testa bollita, lo sguardo arrossato, i piedi gonfi, la notte è già andata e ti devi alzare presto che domani hai altra gente da servire, a cui far da mangiare. Sperando che il commis si sia ripreso dallo schock di avere una mano tagliata, e il sangue che ha visto scorrere nei lavandini non gli abbia ottenebrato le cervella. E poi in giro dicono che il mestiere del cuoco è il più creativo del mondo. Sì. Certo. Ti sovviene la nostalgia di un'altra vita (quella andata, quella di prima, quella che non avrai mai) dove eri una segretaria. Che si faceva palpeggiare e maltrattare dal capoufficio. Ah il magico mondo del circo del lavoro...suvvia domani è un altro giorno e altro sangue da lavar via.

Etichette:

8 Comments:

Blogger Tulip said...

mi sono venuti i brividi a pensare all'olio in faccia al dito affettato al coltellosull'arteria....
ahhahah che dolore...
che "crudezza"

eh già che al di là del bancone mica ci si crede che questo sia il mondo "fatato" della cucina!

3:36 PM  
Blogger RoVino said...

Beh, se la mettiamo così ogni giorno muore qualche operaio caduto giù da un'impalcatura molto rabberciata...
In cucina ci vuole di sicuro attenzione, come per tutti i lavori che hanno a che fare con oggetti e materiali non sicuri, ma non è tutto sangue quello che luccica, dai!
Ti vorrei proprio vedere in un ufficio dove tutti ti guardano in cagnesco e parlano male di te dietro le spalle.

4:01 PM  
Blogger Tacoyaki said...

Giornataccia nevvero?
Domani e un'altro giorno.
Un'altra riga sul braccio e forse una soddisfazione in piu...se no! cremetta!

6:05 AM  
Anonymous Anonimo said...

sei uno spettacolo giovanna un abbraccio niko

1:10 PM  
Blogger bricolo-chic said...

Beh di infortuni in cucina ce ne sono anche di fantasiosi: il cameriere che si taglia perchè prende il piatto mentre lo chef è ancora lì a tagliare l'insalata, o al commis che cade e si fa male mentre salta su una confezione di carne sottovuoto (ma non avevano inventato i batticarne?), al cameriere che si taglia in fronte perchè si è scontrato con un coltello tenuto alto da un cuoco... ma si può sapere che cavolo combinate in queste cucine che poi chi deve denunciare gli infortuni non sa come registrare l'accaduto senza essere preso per scemo?
Con affetto

1:13 AM  
Anonymous Anonimo said...

beh di camerieri scemi ne ho visti a tonnellate anche se nella mia personale idea ci sono:
camerieri
ciucci
e portapiatti

la gran parte di loro portapiatti

11:59 AM  
Anonymous Anonimo said...

I say briefly: Best! Useful information. Good job guys.
»

8:55 AM  
Anonymous Anonimo said...

Hai ragione quella del cuoco e'una vitaccia ,ma c'e'pure di peggio in giro .Tuttavia in questo lavoro l'adrenalina e' sempre a mille e non ci si annoia mai

8:32 PM  

Posta un commento

<< Home