2006. Hong Kong. Dim Sum.
Hong Kong è piccola e contiene 8 milioni di abitanti, buttati in sù perché spazio proprio non ce n'è. Si conoscono più o meno tutti quanti, almeno tutti gli italiani che stanno a Hong Kong si conoscono perchè lo senti: non è che sia una vera megalopoli ma solo un grande villaggio. Da andarci a vivere. C'è tutto e tutti parlano inglese, appare una città frenetica, ma nel contempo tranquilla, si vive bene e si sta bene. Poi non ho bene capito come ma la sindrome del colonialista tutti i bianchi in Oriente la prendono e ne soffrono assai. Credo che si tratti di una questione semplicemente razziale. Dopo una settimana sentivo sempre dirmi: guarda, hai a che fare con i cinesi, tra il condiscendente e il saputo. E' vero. Ce ne sono così tanti che dopo un po' ti senti minoranza e ti senti accerchiato, ma è anche vero che rispetto a Shanghai ce ne sono molti meno e che Hong Kong è un crogiolo di razze e di moltidudini non indifferente e ha un allure di internazionalità che a due ore di volo da lì non si trova per niente. I miei amichetti cuochi mi hanno portato a mangiare cinese (mica quello che si mangia qui! quello che si mangia a Hong Kong è diverso! sul serio). La domenica si va tutti a mangiare dim sum, vale a dire un insieme di piatti assolutamente popolari che fanno parte della cucina cantonese: zampe di gallina, trippa, involtini e tanti tanti ravioli di ogni genere e specie. E soprattutto il pane ripieno o di verdure o di carne (buonissimo pure quello). Ho avuto difficoltà a mangiare la zampa di gallina. Non so dire il perché. Mi sembrava una zampetta di gallina troppo giovane. Ma il resto assicuro che era di una bontà clamorosa. Da andare a Hong Kong solo la domenica a fare il brunch. Basta con 'ste uova e prosciutto! che diamine! il dim sum è molto più buono e più variegato. Ho mangiato bene ovunque e a volte ho mangiato divinamente bene. Posti piccoli, sporchi, posti meravigliosi e pubblicati su ogni giornale di design. A Hong Kong c'è tutto e ce n'è per ogni tasca. Se ci andrei a vivere? sì. Mica per sempre. Ma per due o tre anni sì. E' come stare a Londra. Ci si ambienta subito. Non ci stai troppo a pensare e Hong Kong ti entra dentro come un sogno variegato e umido. Ah sì. Piove un sacco. E' umida. Troppo. Ma dopo un po' non ci fai molto caso. Ti sbatti dentro a un ristorantino di dim sum e mangi, mangi, mangi, mangi....
Etichette: the trip
6 Comments:
Bentornata :)
Io adoro i dim sum! Che voglia di provare quelli autentici (no alla zampa di gaallina!).
Sempre bello leggere di questi posti, per noi, così esotici.
Ciao.
Bentornata. Un po' ti invidio, mi piacerebbe molto andare in quei posti.
Rob
Bentornata girovaga.
Leggo che ti sei divertita.
Io sempre sull'isoletta sono.....
Quando hai digerito gli Shu mai
Fatti sentire.
Boleh
Era ora, mi sono mancati i tuoi racconti ...
Marco - un lettore
Eccola!!!
giusto per gli auguri di Pasqua, piccola Giò!!
Un abbraccio
;-)
anche io sono stato ad hong kong per un mese per lavoro.
i dim sum sono buonissimi
a me piacciono quelli ripieni di una crema d'uovo gialla
assaggiate anche la zuppa di castagne
dopo 2 anni hong kong mi manca molto.
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