marzo 17, 2006

cibo e politica



Posso fare Paolo Mieli? Benché io sia in sintonia con quanto dica Settore nel suo post "13 aprile", faccio quella che dò il voto a quello che non è al governo, adesso. Eppure ci sono un casino di troppi "ma" e tanti "se".
Ma e' come entrare in un bellissimo ristorante in una posizione invidiabile e dall'alto si scorge un panorama mozzafiato. Ma in cucina c'è uno chef che non sa cucinare. E non lo sa fare neanche il suo sous chef e la sua brigata. Non sa neppure scrivere un menù. Come se non bastasse il ristorante è in netta perdita.
Se arrivasse un'unica cliente (io) e chiedessi di vedere la carta e sul menù ci fossero scritti una marea di piatti, ma incredibile! scopro che non ci sono nè gli antipasti nè i dolci e guarda caso io voglio mangiare solo un antipasto e un dolce.
Per farla breve: non mi sento di dire che questi due candidati mi rappresentano. Quello che dovrei votare non dichiara in modo chiaro quello che io voglio sentire dire e voglio vedere fare. Se dicesse: 1) ritiro delle truppe italiane dall'Iraq 2) riformare in modo decisivo il sistema scolastico affinchè tutti abbiamo la stessa cultura e lo stesso programma e la scuola sia uguale per tutti fino alla maggiore età e solo dopo vi siano indirizzi decisi dal maggiorenne 3) la salute che possa funzionare dando un buon servizio a tutti i cittadini e che gli ospedali funzionino ovunque bene 4) la giustizia che sia fatta speditamente e che vi sia la netta separazione tra magistratura e pubblico ministero 5) la legalizzazione di qualsiasi tipo di convivenza e di unione (magari non attraverso il matrimonio) 6) mettere a posto i conti pubblici 7) dare un futuro non precario alle nuove generazioni 8) lotta all'evasione fiscale...e milioni di altre cose, ma non sento niente di tutto questo, o se lo dice, non lo dice in modo chiaro e semplice. Ma il peggio è che devo votare con una legge proporzionale che io (cittadina) avevo già annullato con il referendum (voglio ricordare che il proporzionale era stato abolito con una voto popolare di netta maggioranza).
Insomma ho uno chef che non sa comandare, un altro che non sa cucinare come dio comanda, la brigata che cazzeggia, la cucina sporca e il ristorante in perdita. Lo chef B sembra un vanesio senza l'idea di un piatto fatto bene a meno che non lo debba mangiare lui, e il ristorante per la sua inettitudine e la sua arroganza è vuoto e in perdita. Mentre lo chef P appare come un bonaccione in balia della vaghezza e della precarietà e cucina in modo approssimativo, e la brigata si fa troppo i cazzi suoi.
Eppure io cliente in questo ristorante ci credo, mi piace dov'è, avendo viaggiato tanto credo sia il ristorante più bello del mondo. E lo dico e lo posso dire in virtù del fatto che qui io neanche ci sono nata. Ragionando da cliente preferisco lo chef P. Ma deve impegnarsi di più. Altrimenti il ristorante chiude. Diamine! abbiamo la migliore cucina del mondo e sembra che questi due manco lo sappiano.


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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Va da sè che sono d'accordo. Ormai sono abituata a votare per il meno peggio, che in soldoni è l'essenza del maggioritario che vorrei però col doppio turno. Questa legge elettorale è un ignobile indecoroso pastrocchio, hanno reciso il rapporto tra eletti e elettori, alla faccia della democrazia. Al governo c'è un branco di impresentabili, incolti, incapaci. Fossero solo ladri! Eppure quasi la metà dei nostri concittadini dichiara di votarli. Tutti legati alla sedia a studiare Storia full immersion. L'encefalogramma dovrebbe risultare un po'meno piatto.
ciaociao

4:32 PM  
Blogger RoVino said...

Mai come questa volta ho la chiara sensazione di votare per pura disperazione. So che se non lo faccio, dall'altra parte lo faranno eccome! E non ce la faccio, pur non credendo in chissà quali cambiamenti, a sopportare l'idea di altri 5 anni con queste bestie.
Rob

10:03 AM  
Blogger Tulip said...

c'è nell'aria un senso di impotenza e di insoddisfazione per chi ci deve rappresentare...
per chi non vogliamo più e perchi desideriamo ci rappresenti veramente...ma che fare??
solo votare il meno peggio... è l'unica opzione possibile tra due bocconi veramente amari!

10:59 AM  
Blogger m said...

C'è da rimpiangere il tempo delle salsicce e fagioli della Gemma Palamidessi, volontaria a ì festival dell'unità.
Ma io sarei pe' una politica nuova: un ristorante indove, dati certi ingredienti, la cucina è a tua disposizione e puoi farti da mangiare da solo

6:03 PM  
Blogger Gloricetta said...

Stesso parere per stesso ristorante.
Mi verrebbe voglia di mettermi a dieta e snobbarlo. Certo è, che qualche cosa si dovrà pure mangiare.
Speriamo che la cucina migliori strada facendo e che il cuoco P la smetta di voler accontentare tutti i gusti e a tutti i costi.
Basta!!! Siamo stanchi del detto "O mangi st'a minestra o salti st'a finestra".

12:46 PM  

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