il giardino botanico nell' hotel e nel ristorante
Ci sono ristoranti e hotel senz`anima, tanti posti uguali ad altri, stessi bouquet di fiori (vanno tutti da quel fioraio lì?), stessa tipologia di menù...vorrei entrare in un ristorante o in hotel e trovarmi davanti un giardino botanico che mi ricordi terre e storie antiche, orti ed erbari con i disegni fatti a mano e il nome latino. Penso sempre a quanta fortuna abbiano le genti del Mediterraneo con le tante odorose erbe aromatiche. Mi piacerebbe entrare in una hall di un grande hotel o in una piccola sala di un ristorante e vedere lavanda e basilico, mirto e olivo, menta e rosmarino, salvia e dragoncello, origano e timo. Bisogna ripartire dall'idea che avere un giardino botanico è da gran signori, perché passare le ore nelle serre riporta a un tempo dove avere un giardino botanico era il VERO lusso, perché era un raccogliere piante strane, lontane e uniche. Bisogna mettere sui buffet al posto di orribili decorazioni le piante officinali, costruire piccole serre, quasi un giardino antico miniaturizzato. Battiamoci per il giardino botanico dentro nell`hotel e nel ristorante, mettiamo il basilico nei vasi di latta (come si fa nel sud) mettiamo l`origano e il mirto, l'artemisia e l'assenzio, la pimpinella e la ruta, il crescione e il rabarbaro. Basta con 'ste piante senza nome e senso, con 'ste decorazioni senza arte nè parte. Mettiamole sul davanzale di cucina, affinchè i profumi si mescolino con le salse preparate e i piatti abbiano un sapore coltivato da noi. Sporchiamoci le mani di terra, zappiamo e annaffiamo le nostre profumate piante. Guardiamo oltre la finestra e vediamo il nostro minuscolo orto pieno di erbe crescere giorno dopo giorno. E a poco a poco iniziamo a sapere da dove arriva il prodotto. In questo confuso mare fatto di ignoranza e presunzione.
Etichette: De rerum culinaria
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