febbraio 07, 2006

hasta la victoria siempre


Questa faccia l'abbiamo vista stampata ovunque. Sulle bandiere, sulle magliette, sulle tute, sulle biciclette. Questa faccia l'abbiamo molto amata. Era una bella faccia. Di lui però io avevo visto quel breve documentario morto ammazzato appoggiato su un tavolo mentre i contadini boliviani sfilavano attorno in lenta processione. Insomma l'avevano messo lì per farlo vedere che sì l'avevano ucciso, che sì era finalmente morto. E mi era sembrato il Cristo del Mantegna ma di adesso, mica del quattrocento.
Ora rivedo questa faccia e altre foto inedite e continuo a pensare che sì ha proprio una bella faccia. Un bel naso e uno sguardo attento.
Chissà quanto l'hanno torturato prima di ammazzarlo. Perché credo proprio che l'abbiamo ben pestato prima di ucciderlo. Ma lo sguardo è il suo e sa cosa bene cosa gli succederà. Non credo che abbia pietito. Il Che di certo non ha implorato. Stava combattendo. Il Che lo sapeva. Mica di finire sulle bandiere, sulle magliette, sulle tute e sulle biciclette. Lo sapeva che sarebbe morto. Lì. Quasi subito.

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2 Comments:

Blogger m said...

Sì, una tristezza. Pensa che ho ancora nella mia piccola biblioteca domestica l'edizione feltrinelli del '72 de I tupamaros in azione, voll. 1 e 2

11:01 PM  
Blogger Sandra said...

In ogni angolo di Cuba che sia spiaggia o paese , ancora oggi sono le sue canzoni, le canzoni che narrano delle sue gesta ad essere le più suonate...
El comandante...

11:07 PM  

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