Lapiccolacuoca va in India
Vado in India. Mica per ridere. Sul serio. Per starci tanto: un anno tutto. Parto e vado a lavorare per la catena Taj e per chi non lo sapesse c'è pure l'albergo Taj Mahal (stesso nome della settima meraviglia del mondo dovuta a Shah Jahan che pazzo di dolore per la morte della moglie Mumtaz le costruì una -meglio dire LA- tomba -meglio dire IL mausoleo più bello del mondo- giusto per ricordare al suo di mondo della perdita, del lutto e della morte di un essere amato tantotanto). Me ne vo contenta seppur non felicefelice, perchè devo lasciare qui la figlia e assai mi dispiace, meglio dire m'addolora.
Comprendo appieno quanto l'emigrazione faccia parte delle mie corde lontane, soggiace nei ricordi della mia esistenza, ne comprendo appieno lo strazio viscerale di lasciare gli affetti più urgenti e cari. Ma finisce sempre che pur'io emigro perchè son figlia di quella generazione lì: quella che è partita per far i soldi, per la fame e non certo per spirito d'avventura. Almeno posso dire d'avere un po' di spirito d'avventura. O forse è solo (in)sana incoscienza. Vado a Chennai laggiù nel sud dell'India, vado al Taj Coromandel ad aprire un ristorante italiano e a insegnare agli indiani la cucina italiana. Vado a fare il mio mestiere: l'opening chef. Il ristorante italiano: non si sa come si chiamerà e stiamo pensando al nome. Suggerimenti? Sarà un parto. Me lo sento. E sento che saranno gioie e dolori e prevedo immense disgrazie e grandi soddisfazioni. E lo so che il mio cuore si spezzerà alla vista di fame e miseria e si struggerà alla visione di dei molto più antichi dei nostri. Magari fondo pure io una nuova religione.
Capirete di certo che il blog assumerà contorni diversi e sarà molto più diario di viaggio. Dovrei raccontare di quanto sia stata infelice quaggiù ma davvero non ho voglia. Alla fine se dei mali si sta troppo a dire, il male rimane, s'impianta e s'infoltisce. Generando malessere. Che non smette d'essere male.
Comunque vi terrò informati. Non ero morta, vi spiego: stavo solo giocando troppo e mi stavo un po' perdendo.
Adesso il gioco s'è fatto d'improvviso serio. E' diventato d'un tratto un viaggio. Lontano.
Vado in India. Mica per dire. Sul serio.
Comprendo appieno quanto l'emigrazione faccia parte delle mie corde lontane, soggiace nei ricordi della mia esistenza, ne comprendo appieno lo strazio viscerale di lasciare gli affetti più urgenti e cari. Ma finisce sempre che pur'io emigro perchè son figlia di quella generazione lì: quella che è partita per far i soldi, per la fame e non certo per spirito d'avventura. Almeno posso dire d'avere un po' di spirito d'avventura. O forse è solo (in)sana incoscienza. Vado a Chennai laggiù nel sud dell'India, vado al Taj Coromandel ad aprire un ristorante italiano e a insegnare agli indiani la cucina italiana. Vado a fare il mio mestiere: l'opening chef. Il ristorante italiano: non si sa come si chiamerà e stiamo pensando al nome. Suggerimenti? Sarà un parto. Me lo sento. E sento che saranno gioie e dolori e prevedo immense disgrazie e grandi soddisfazioni. E lo so che il mio cuore si spezzerà alla vista di fame e miseria e si struggerà alla visione di dei molto più antichi dei nostri. Magari fondo pure io una nuova religione.
Capirete di certo che il blog assumerà contorni diversi e sarà molto più diario di viaggio. Dovrei raccontare di quanto sia stata infelice quaggiù ma davvero non ho voglia. Alla fine se dei mali si sta troppo a dire, il male rimane, s'impianta e s'infoltisce. Generando malessere. Che non smette d'essere male.
Comunque vi terrò informati. Non ero morta, vi spiego: stavo solo giocando troppo e mi stavo un po' perdendo.
Adesso il gioco s'è fatto d'improvviso serio. E' diventato d'un tratto un viaggio. Lontano.
Vado in India. Mica per dire. Sul serio.
Etichette: the trip
30 Comments:
Buona fortuna Piccola Grande Cheffa.
Gia vedo le schiere di commis con la testa a dondolino che ti guardano sconcerti ogni mattino.(oops la rima)
Quando parti?
Andrea
Quasi quasi ti invidio!
E un po' capisco il tuo strazio, anche se io vado solo a un'ora e mezzo di macchina da Bologna, e solo per 3 mesi!
Leggerò con molta attenzione e curiosità tutti i tuoi racconti, perchè l'India è un mondo antico incredibilmente vario e meraviglioso e così estraneo alla nostra cultura.
Buon viaggio!
Mappete mica pizza e fichi... Un incipit sdrammatizzante per farti gli auguri di cuore che ti meriti. Senza voler aprire un dibattito sociologico, le emigrazioni diventano sempre più necessarie - esagerata, tu...in India! -, perché "che s'adda fà per campà". Però auguri e buona fortuna e pensa che fortuna tua figlia che potrà farsi un viaggetto in India ogni volta che vuole...
Straordinaria Piccola Cuoca.
Tantissimi auguri. Ti seguiremo con passione.
Io in India ci sono stata un mese. Decisamente un posto per chi non cerca le vie di mezzo.
L'amerai, ne sono sicura.
Un bacione
accipicchia, India.
bonne chance!
La parte piacevole di un viaggio è il momento del ritorno. Il ritorno è il consuntivo dell'esperienze vissute nel viaggio, è il momento dei bilanci, è il momento di ritrovare coloro che si sono lsciatai [sic], è l'inizio di un nuovo viaggio. Si viaggia in effetti solo per ritornare.
In bocca al lupo ti aspettiamo ! Loste
Che super avventura....
Sarebbe bello che il tuo bellissimo blog fosse arricchito da qualche foto.
Magari la Giò che si reca al lavoro sopra un elefante.
Vai e stupiscici ancora.
In bocca al lupo.
brava ! secondo me fai bene ( e non so nulla di te...) cambiare aria, conoscere persone e luoghi nuovi non può che essere positivo: ora vorrei anche io avere un'occasione così.
Un capitolo nuovo, un capitolo importante della tua vita.
Vai e vivi al meglio questa esperienza, fai tesoro delle gioie e dei dolori che potrai provare...e accresci il tuo carattere, attingendo da una cultura totalmente diversa dalla nostra.
Buona Fortuna!!!!
^___*
Che bello. :-)
Buon viaggio - e continua a raccontare...
Dopo Londra, Tokyo, Shanghai, Hong kong e Milano ora Madras.... ma scusa: un bel ristorantino in un piccolo paesino del Tirolo non riuscivi a trovarlo???!!!
Buon viaggio.
Ps.
Quando parti?
in india?? che roba! egoisticamente sono contento perché i tuoi racconti di viaggio sono i miei preferiti!
fatti spedire una vecchia vite in vaso (la pianta!) o un vecchio ulivo e chiama il ristorante "la vigna" o "l'ulivo" cosa c'è di più italo-evocativo? buona avventura cat!
Lo sapevo, lo sapevo. Hai l'arte di stupire, sempre. Ogni volta che c'è un post nuovo, ogni volta è una sorpresa, ma questa volta l'hai fatta proprio grossa.
Sono tanto felice per te, ed anche se so che continueremo a sentirci, posso dire che mi mancherai? Spero un giorno di poterti abbracciare "de visu".
Fagliela vedere a quegli indiani, e torna, non perderti a Katmandu la prossima volta.
Auguri auguri auguri.
mi accodo agli auguri di buona fortuna, accipicchia.
ti avrei preferito alla cuccagna, ma le cose complicate sono molto piu' interessanti.
il nome?
olio extravergine... naa
ci penso
Mi hai stupito come sempre! Lo so, mi stupirai ancora! Che darei per vedere la tua faccia e abbracciarti. L'India... so che la riscriverai e la reinventerai. Ti voglio tanto bene e...in culo alla balena!!!
Anna_AR
@cari tutti, vado a Chennai (ex Madras) mi daranno una casa, vi saprò dire. Per chi passasse da Chennai che mi scriva e io lo ospito. Tutti voi bloggers amichetti virtuali unitevi e venite a trovarmi!
Invece per la Cuccagna: il progettone è a lungo termine quindi se ne riparlerà tra un po' ma intanto io me ne vado via. Ne ho bisogno. Per rigenerarmi la testa. Poi mica sarò così tanto lontana, sono sempre vicina ai vostri cuoricini e voi al mio. Son pronta per andare via dal 15 luglio. Vi farò sapere.
noooooooooooooooooooooo
come farò adesso? dovevo ancora passare al tuo ristorante....
in bocca al lupo e che dio o chi per esso ti benedica, però non abbandonare il blog
...e se lo chimassi IL PRATA...
..perdona il refuso.
in bocca al lupo piccolacheffè, namastè! l'India è un universo, o ti piace o la odi, spero per tu rientri nella prima categoria, trova il loro tempo, a quel punto il tuo emigrare sarà una splendida vacanza :)
L'OLIVO.
Un nome che è sicuramente evocativo e compreso anche dagli anglofoni.
Facci sapere e in bocca al lupo.
Buon tutto carissima! E W qusto blog, che ci tiene vicini. Attendiamo novelle. :-*
minchia ciao nè
....
l'anno scorso andai in India, e ci tornerei mille volte. tutto ciò che leggi nero su bianco non ha nulla a che fare coi colori che vivrai laggiù! uno choc, solo per poco, poi l'amerai e amerai quella gente. buon viaggio!
Karma Cheffa!
E ricordati di postare le tue esperienze!!!!
anch'io voglio augurarti buona fortuna , ti leggeremo anche dall'india!
cara giovanna...ci siamo perse di vista causa figliame (mio) e dove ti ritrovo...? in partenza per l'India !! io invece un anno fa...son partita per la Brianza !! (anche io e il giap di mio marito andiam forte coi traslochi, potremmo metter su un business con le consulenze : come viaggiare in giro per il mondo e continuare a far traslochi senza dimenticarsi la vita in qualche scatola...) hai un bel coraggio e che dire ...! In bocca agli elefanti !! e fagli vedere tu che prelibatezze sai fare !! Ti aspettiamo a braccia aperte...
hare hare hare krishna...
de ne, gambatte !!!
Ciao piccola cuoca ...
anch'io partirò probabilmente a Madras l'anno prossimo per seguire mio marito. Staremo tre anni e volevo sapere come si vive e se c'é spazio per sviluppare dei business. E' complicato mettere su un ristorante? e aprire un franchising? Grazie per l'aiuto.
E buona fortuna!
quello che stavo cercando, grazie
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