novembre 22, 2005

la ricetta della piccolacuoca: la torta di cioccolato amaro


Ingredienti:
400 gr. di cioccolato amaro 80%
70 gr. di burro
70 gr. di zucchero
50 gr. di latte
1 cucchiaio da the di rum
5 uova
60 gr. di maizena
1 bustina di lievito vanigliato
10 amarene (Fabbri) e il loro succo
200 gr. creme freche (panna acida)
In un contenitore di vetro mettere il cioccolato a pezzettini aggiungendo il burro, lo zucchero, il latte e il cucchiaino di rum. Mettere il contenitore nel micronde e farlo andare alla massima potenza per 4 minuti. Con una frusta girare bene e sciogliere il cioccolato, aggiungendo di volta in volta tre uova intere e due tuorli. Continuare a mescolare e versare a pioggia la farina maizena e il lievito e girare la frusta affinchè si amalgami bene il tutto. In una tortiera con cerniera di diametro di 20 cm. con carta forno versare tutta la miscela e decorare con le amarene. Infornare nel forno preriscaldato a 170 gradi per 20 min. Togliere la torta dal forno e spennellare con il succo delle amarene. Cospargere la torta di zucchero vanigliato. Servire semicalda con accanto la creme freche.
La ricetta l'ho mandata anche all'amico Nicola (Fabbri) che sta facendo un concorso, benchè abbia in odio i concorsi (detesto le competizioni e le gare gatsronomiche mi fanno pena). E gliel'ho mandata solo perchè è una persona che mi fa simpatico. Aggiungo che ci sono milioni di varianti su cosa metterci sopra, diciamo che la migliore dopo quella delle amarene è quella con i lamponi e la marmellata di lamponi. E' una torta libidinosa. Non conosco nessuno che non se ne sia presa un'altra fetta. Il segreto sta nella cottura. Deve essere breve perché il centro della torta deve rimanere molto morbido, quasi cremoso, da tirare su con il cucchiaio...E' la mia torta per eccellenza e tutti si ricordano di me solo per questa torta. In effetti la ricetta me l'ha passata Dio in persona. Ogni tanto lo chiamo per avere altre ricette ma Lui è sempre incasinato e non mi caga. Il massimo comunque è stata la Sua dritta di mangiarla con la creme freche (traduzione sbagliata: panna acida). Ecco l'illuminazione: lì capite il motivo della Sua esistenza, poi possiamo aprire il dibattito del Suo perché. Che comunque ha un Suo perché. Ogni volta che Lo incontro rimane il fatto che invece di farGli domande esistenziali profonde (chi siamo? da dove veniamo? la nascita dell'universo e i buchi neri? la fame nel mondo? le guerre? perchè cazzo sono qui? quando muoio?) finiamo sempre a parlare di cibo e di ricette e di cucina. Strana 'sta cosa.

Etichette:

1 Comments:

Blogger Sandra said...

Questa la farò di SI-CU-RO!!!
buonaaaaaaaaaaaaa!!!
:-)

4:44 PM  

Posta un commento

<< Home