luglio 20, 2007

Il viaggio della Piccolacuoca

Diario di bordo 18 luglio 2007. La Piccolacuoca non dorme tutta la notte in preda all'angoscia. Insomma va in India e bisogna darle atto che non e' un posto che lei conosce a menadito. Chiude gli occhi alle 5 e 35 e si svegli alle 6 e 45. Sveglia la figlia e l'ex-marito. Entrambi le hanno promesso l'assoluta presenza all'aereoporto. Ci si accorge di essere in estremo ritardo e si passano i seguenti 15 minuti sull'auto a fare ginkane manco fosse un relly. Si arriva alla stazione per prender il trenino che porta in Malpensa e d'un tratto la Piccolacuoca si accorge di non avere soldi liquidi e di non sapere il pin della propria carta di credito. Non fa niente si prende il treno al volo. Corre voce ci sia lo sciopero dei controllori di volo e l'aereoporto di Malpensa e' strapieno. Dopo un'ora di coda si arriva al check in. La ragazza del desk prende il passaporto e la stampata del biglietto on-line. Digida i codici e mi guarda sorpresa. Ridigita e poi agrotta la fronte. La Piccolacuoca inizia ad avere una leggera restrizione dello sfintere.
La ragazza del desk: Ma le hanno cancellato due volte il nome e qui non risulta che lei oggi possa partire!


La Piccolacuoca: Prego? Sgrana l'occhio sconvolta.


La ragazza del desk: No, inoltre c'e' anche un'overbooking su questo volo quindi anche se la metto in lista d'attesa non credo possa partire oggi.


La Piccolacuoca: Cosa vuol dire che non parto? Devo essere a Mumbay questa sera mi stanno aspettando! Devo andare a lavorare.
Parte lo sclero della Piccolacuoca.


La famiglia attorno tenta di sdrammatizzare dando inutili consigli: telefoni, non ti preoccupare, parti domani, non fa niente.


La Piccolacuoca abbranca il cellulare e digita in modo furioso i numeri del Taj Mahal. Risponde un'indianina molto cortese ma molto stordita e passano tipo tre minuti, cade la linea perche' e' chiaro che il credito e' finito.
S'inizia una sorta di balletto. Non ci sono telefoni, invece ci sono, non ci sono le schede telefoniche internazionali, invece ci sono, non ci sono i soldi ma forse si trovano. Si passa la seguente mezzora per capire come funziona la carta telefonica internazionale e alla fine la Piccolacuoca sfinita parla con il responsabile indiano che cade dalle nuvole ma che l'assicura di risolvere il problemone. Difatti un quarto d'ora dopo il GM del Taj Mahal risolve la situazione chiamandola dall'India e dicendole che la partenza e' stata rinviata al giorno dopo. Stessa ora e stesso aereo.
La Piccolacuoca diventa la protagonista del remake 'Il giorno della marmotta'.


Diario di bordo 19 luglio 2007. La Piccolacuoca si sveglia disorientata che pensava di essere in India ma invece sta ancora a Milano. Sveglia tutta la famiglia e tranquillamente si va alla macchina, si caricano i bagagli e l'exmarito s'accorge che non ha piu' le chiavi. La Piccolacuoca e la figlia lo guardano allibite: non e' possibile, e questa frase verra' ripetuta nel seguente quarto d'ora a mo' di mantra. L'auto e' una Fiat, pare siano molto facili da rubare e difatti l'exmarito pensa di sfondare il finestrino per aprire la portiera e magari vedere se nel porta bagagli siano cadute le chiavi. La Piccolacuoca corre sopra a prendere cacciavite e martello. L'exmarito con un' abile mossa apre il finestrino di dietro senza fracassarlo e quindi allunga la mano verso il fermo e l'auto magicamente si riapre e si cerca affannosamente le chiavi mentre il tempo vorticosamente se ne vola via. Le chiavi si trovano fortunosamente scivolate dentro la maniglia della valigia. Di nuovo si fanno le ginkane. Si arriva alla Malpensa e questo giorno e questa ora la Piccolacuoca parte per l'India. Destinazione Mumbay.
Il viaggio sara' tranquillissimo e addirittura Piccolacuoca riesce a farsi un sonnellino. L'aereo e' in ritardo di mezzora. All'aereoporto prima della dogana un gentilissimo signore indiano si presenta, raccoglie la Piccolacuoca, prende i suoi bagagli, fa una conversazione salottiera e procede gentile ed efficiente verso l'uscita mentre la Piccolacuoca gli trotterella a fianco. Passa la dogana, nel senso che la oltrepassa salutando tutti i doganiere che lo ricambiano festosamente mentre di fianco gli stessi doganieri stanno procedendo a severissime misure di controllo aprendo tutte le valigie degli altri passaggeri. Alacramente si avvia fuori e la Piccolacuoca affronta una folla inverosimile di parenti e amici venuti ad accogliere gli altri passeggeri. Tutti toccano, urlano, sorridono e parlano ma il signore gentile li sorpassa e si avvia candidamente vero una mercedes bianca, da cui scende un autista vestito di bianco che carica i bagagli della Piccolacuoca. Il signore gentile la saluta e se ne va. E l'autista e la Piccolacuoca affrontano un lungo viaggio nel mezzo della baia di Mumbay, dove lei rischiera' l'infarto causa drammatica incompetenza dell'autista alla guida ma scoprira' che tutti (tuttituttitutti) non hanno la minima idea di semafori, precedenze e sorpassi e guidano come viene viene, pigiano affannati l'acceleratura e il clacson come se piovesse. Finalmente The gate of India aspetta la Piccolacuoca che come una regina di Spagna scende dall'auto, viene accolta da una marea di servitori che l'accompagnano, la riveriscono e le sorridono accoglienti e gentili dondolando la testolina. La stanza e' meravigliosa. Il bagno e' superbo. E non ci sono vacche sacre che scorazzano di qua e di la'.
Fuori il monsone sciacqua le puzze di Mumbay.

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11 Comments:

Blogger Loste said...

E vai. Si comincia... inizio un poco turbolento ma vedrai che il ressto sarà alla grande.
In bocca al lupo

9:12 AM  
Anonymous Anonimo said...

Allora ci sei! Nostra Signora di Mumbay, non montarti troppo con tutti questi servitori. Domani si ritorna ai fornelli.
Auguuuuuri!

11:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

Beh, direi che l'accoglienza non è stata male... Ben arrivata Piccola Cuoca, spero che d'ora in poi andrà tutto bene! Tanti auguri e buon inizio

11:57 PM  
Anonymous Anonimo said...

che bella storia. mi sembrava di stare vicino a te. angosciante ma dal lieto fine.
propongo di pubblicarla su repubblica.
in bocca al lupo.

1:56 AM  
Anonymous Anonimo said...

Finalmente a destinazione!
Attendo con ansia un nuovo magnifico post :)

11:09 AM  
Anonymous Anonimo said...

namastè piccola cuoca

è evidente che Milano non voleva lasciarti partire e ce l'ha messa tutta per tenerti qui...

1:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Piccola cuoca.

Munbai blues......
Mi spiace un casino di essere mancato alla serata d'addio con Jackie e il Deiuri....... lo so lo so....

vabbe magari ci si vede qui in asia quando ti danno il primo R&R da sclero....

In bocca al lupo dalla testa dondolante.

Ciao
Andrea

2:10 PM  
Blogger Chiara said...

WoW! Buon lavoro...e tienici aggiornati!!!!! :)

10:22 AM  
Anonymous Anonimo said...

complimenti, mi sembrava di essere li con te, mi hai ricordato le mie avventure a new dehli, l'India anche per questo è fantastica.
buon lavoro e un abbraccio Giovanni grasso

10:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

Oddio ma stai al Taj? Io adoro quel pezzetto di Mumbai!!

Mio dio quanto mi manca l'India :-(

Leggerti allevierà il dolore.

2:35 PM  
Blogger la sara said...

che belllllloooo !
non hai bisogno di un'affetta cipolle ?
immagino che non ti mancherà proprio una cospicuo stuolo di aiuti...;-)
buon lavoro e tienici aggiornati

1:41 PM  

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