2014. TRIESTE.
Vi diranno che Trieste è la
città di Joyce, di Svevo e di Saba. Vi racconteranno delle sinagoghe, delle
chiese ortodosse e di quelle cattoliche. Vi diranno del bianco castello di
Miramare e del suo parco sugli scogli. Vi racconteranno di quanto sia maestosa
e altera l’apertura al mare della Piazza dell’Unità d’Italia. Vi diranno del
Canale Grande e della Chiesa di S.Antonio e dei caffè letterari e delle tante gallerie
d’arte.
Vi parleranno di Mitteleuropa
e dell’Impero Austrungarico, come se non ne fossero mai ancora usciti, come se tuttora
vivessero di sfarzo e potenza. Ah sì e vi riparleranno di Joyce e di Svevo e di
Saba.
Ma non vi diranno che è la
città della scienza con il suo Centro di Fisica Teorica, a Miramare.
Preferiranno citarvi la principessa Sissi, valli a capire i triestini. Per non
dire del laboratorio dell’Immaginario Scientifico e dell’Osservatorio
Astronomico, come pure dell’Elettra Sincrotrone.
Oppure vi diranno che sono tutti matti, i
triestini, che la follia a Trieste s'affaccia più frequente che in altri posti.
Vi
diranno che di certo è colpa della bora. Non vi racconteranno di
quanto Trieste sia stata la città pioniera, attraverso Franco Basaglia, della
ricerca OMS sui servizi della salute mentale.
Come non vi diranno che a Trieste c’è il Festival
Cinematografico di fantascienza più importante d’Italia, per non parlare del
prestigioso evento di moda e di ricerca ITS.
Ma per chi ci arriva la prima
volta Trieste appare bella, anzi no, bellissima.
Forse è la costiera, forse è
il mare pulito, forse è proprio l’aria tersa e nitida, forse è solo la luce. O forse è proprio la bora a renderla tanto diversa.
E anche se si ha
l’impressione che risulti lievemente sfasata rispetto la contemporaneità, è ben
cosciente di essere “città di passaggio”, eppure nella sua essenza è rimasta “città di frontiera”.
Ah e io invece aggiungo che vivo qui adesso e mi piace e guardo dalla finestra i binari e la stazione e le gru e poi il mare. E tutto sembra più duro e semplice a Trieste con la bora, che dal molo Audace può far volare via come bisogna avere audacia per uscire con la bora violenta e avanzare affaticati, quasi senza respiro, per andare solo a lavorare. Quando si potrebbe stare a casa ad ascoltarla la bora.
Ma rimane che Trieste è una città bella, anzi no, bellissima. Non per dire. Sul serio.Etichette: Il mondo a parte
3 Comments:
Vedo che sei stata contagiata anche tu.
Lo sai, vero, che non si guarisce più?
Guarda che quasi due anni che salti il racconto di Natale... non so se mispiego
This is a great post thanks for sharing it
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